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Recensione del volume: C. Dotolo, Dio sorpresa per la storia. Per una teologia post-secolare, Queriniana, Brescia 2020, in Rassegna di Teologia 62 (2021), 507-509.

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Sui sentieri della contemporaneità. Il fiume carsico della mistica, in Rassegna di Teologia 62 (2021), 2, 269-281
Nella ricerca delle radici e delle origini del tempo presente e della modernità che lo ha preceduto, la mistica costituisce un fattore costante dell'identità dell'Occidente presente sia all'interno del cristianesimo sia, soprattutto, in forma secolarizzata in buona parte della filosofia moderna. Inoltre la mistica si rivela un ambito fecondo per la declinazione dell'esperienza religiosa nella postmodernità.

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"Memoria e previsione... e quel che ne resta", in M. Bernardoni (a cura di), Cinque parole della scienza. Memoria e previsione, dato e informazione, tempo, EDB, Bologna 2021, pp. 63-81 (della versione pdf dell'ebook)
Copertina Il testo offre alcune riflessioni sulle parole "memoria"/passato e "previsione"/futuro dal punto di vista filosofico e teologico cristiano

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S. Clarke, Discorso sugli obblighi immutabili Della religione naturale e sulla verità e la certezza della rivelazione cristiana, a cura di Antonio Sabetta, Studium, Roma 2021, 336pp
Copertina Nel 1705 Samuel Clarke (1675-1729) tiene alle Boyle's Lecture otto sermoni pubblicati nel 1706 con il titolo Discorso sugli obblighi immutabili della religione naturale e sulla verità e la certezza della rivelazione cristiana. Per il filosofo e teologo inglese, la ragione tanto è in grado di dimostrare l'esistenza e gli attributi di Dio, quanto di farci comprendere il contenuto della rivelazione che non è né discordante né ulteriore rispetto a ciò che la ragione può scoprire con le sue sole forze naturali. Pur essendo tali contenuti verità razionali, Dio li ha dovuti rivelare a causa della corruzione dell'umanità, così profonda e diffusa che pochi uomini sarebbero potuti giungere da soli a quelle verità indispensabili per la vita. Accertata la necessità della rivelazione segue la dimostrazione del cristianesimo come rivelazione di Dio. Anche se la credibilità dell'origine divina della religione cristiana deriva dalla piena conformità di tutti i contenuti e le dottrine credute con la ragione, tuttavia la religione cristiana è anche positivamente dimostrata provenire da Dio mediante tre argomenti: i numerosi e infallibili segni e miracoli compiuti pubblicamente da Gesù come evidenza del suo incarico divino; il perfetto compimento sia delle profezie prima di Cristo che lo riguardavano sia di quelle che lui stesso fece riguardo alle cose che sarebbero accadute dopo di lui; la testimonianza ed il martirio dei discepoli del Signore, che rappresenta il motivo principale di credibilità del cristianesimo per quanti vivono temporalmente distanti dai fatti relativi a Cristo.
Recensito su Avvenire del 19-065-2021, p. 19; da R. Cetera su L'Osservatore Romano del 2 luglio 2021, p. 6; da E. Prato su Teologia 3/2021, pp. 479-481

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Realismo dell'incarnazione, realismo sacramentale. La controversia di Lutero sulla presenza reale di Cristo nel sacramento dell'altare tra il 1527 e il 1528», in Rassegna di Teologia 61 (2020), 3, 399-422.
Il sacramento dell'altare è stato costantemente oggetto della riflessione di Lutero. Dal 1524, nello scontro con i cosiddetti "fanatici" sulla questione della presenza reale di Cristo nel pane e nel vino, egli rifiuta le interpretazioni simboliche quali quelle proposte da Carlostadio e Zwingli. L'articolo si occupa degli anni 1527-1528 analizzando i due testi più significativi, in particolare la Confessione sulla cena di Cristo. In particolare si evidenzia soprattutto l'orizzonte cristologico come ragione ultima del realismo eucaristico di Lutero

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