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Recensioni su riviste scientifiche
Recensione del volume B. MAGGIONI - E. PRATO, Il Dio capovolto. La novità cristiana: un percorso di teologia fondamentale, Cittadella, Assisi 2014, in Lateranum 81 (2015), 1, 187-190.
"Perdita del senso del peccato e relatività del male", in L. Andreatta - C. Costa (edd.), Il pellegrinaggio: tempo e luogo di conversione e riconciliazione. Esperienza della misericordia, LUP, Città del Vaticano 2015, 59-90.
Recensione del volume C. FABRO, Introduzione all'ateismo moderno, a cura di M. Lattanzio, EDIVI, Segni (RM) 2013, in Lateranum 80 (2014), 3, 656-661.
Recensione del volume S. Petrosino - S. Ubbiali (edd.), Il male. Un dialogo tra teologia e filosofia, Glossa, Milano 2014, in Lateranum 80 (2014), 3, 679-682.
A. Sabetta, La cristologia filosofica nell'orizzonte della modernità, prefazione di M. Borghesi, Studium, Roma 2015, 294pp
Dopo decenni di storiografia della separazione è finalmente possibile una rivisitazione del paradigma ermeneutico che vede estraneità e ostilità tra pensiero moderno e cristianesimo? Se da un lato è vero che non di rado la prospettiva cristiana nella sua declinazione cattolica si è posta "contro" il moderno, è altrettanto vero, come indicato da Fides et ratio che senza l'influsso stimolante della rivelazione gran parte del pensiero moderno non esisterebbe. In questo orizzonte più ampio di ricognizione del moderno e dei legami fra modernità e cristianesimo si colloca la proposta della cristologia filosofica che, come affermato da colui che ne ha definito lo statuto epistemologico e più di tutti ne ha elaborato la portata - X. Tilliette - testimonia non solo il continuo confronto dei filosofi moderni con il Cristo ma, più radicalmente, come Cristo sia stato il principio ispiratore di tanti sentieri della filosofia moderna, da Spinoza (che lo considera il Summus Philosophus) a Hegel il cui sistema è stato definito un'immensa staurologia, a Nietzsche - che segna la fine della modernità - con la sua dialettica con Cristo nella figura di Dioniso-Crocifisso. Il volume dopo un primo capitolo in cui si delineano alcune caratteristiche essenziali della modernità e del rapporto fra cristianesimo e modernità, mette a tema la cristologia filosofica per poi presentarla in alcuni autori (forse i più) significativi: Spinoza, Kant, Fichte, Hegel, Schelling, Nietzsche. Per quanto il rischio di una dissoluzione del Cristo della fede sia sempre presente, il dato di una persistete provocatori età dell'uomo Gesù di Nazaret attraversa il pensiero moderno come un fiume carsico.
recensito da M. Bennardo in Archivio Teologico Torinese 22 (2016), I, 217-220; da S. Decloux in Nouvelle Revue Théologique 139/1 (2017), 142; daA. Begasse de Dahem in Gregorianum 98 (2017), 1, 199-200.